Una sinagoga per Palermo

a cura di Andrea Mauri

In tempi di presunte guerre di religione arriva una buona notizia. Venerdì 8 settembre è stata apposta la firma storica con la quale la città di Palermo offre una sinagoga alla città e alla comunità ebraica che vive nel capoluogo siciliano. Storica certo, perché è un gesto di riconciliazione dopo la cacciata degli ebrei dall’isola nel XV secolo.

Il luogo individuato è un oratorio di proprietà ecclesiastica e in questo sta l’importanza del dono. L’Oratorio di S. Maria alle Grazie, detto anche del Sabato, si trova al confine di due quartieri palermitani, quello della “Gazzetta” e quello della “Meschita” (in quest’ultimo caso, da notare l’influenza spagnola nel nome del quartiere, che deriva dalla parola mezquita, che in spagnolo significa moschea. Virtualmente quindi ci sarebbe l’unione delle tre grandi religioni monoteiste, altro che guerre).

A oltre cinque secoli dall’editto di espulsione degli ebrei dall’isola, decisione che in tempi rapidi portò al definitivo sradicamento di una presenza plurisecolare dal territorio e all’inizio di una lunga fase di oblio su questa radice religiosa e culturale, prende avvio in modo solenne l’impegno di dar vita in quegli spazi a una sinagoga. La prima da allora.

Così la Presidente UCEI (Unione delle Comunità Ebraiche Italiane) Noemi Di Segni aveva commentato negli scorsi mesi l’annuncio sul futuro dell’oratorio: “Un evento storico e importante nei rapporti tra Chiesa ed Ebraismo. Una svolta locale, ancor più significativa perché arriva da un Meridione che già da tempo offre significative testimonianze di risveglio e di rinascita”.

Lascia un commento

invia il tuo messaggio

Questo sito fa uso di cookie per migliorare l’esperienza di navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’utilizzo del sito stesso. Proseguendo nella navigazione si accetta l’uso dei cookie; in caso contrario è possibile abbandonare il sito.

Small C Popup.png

Iscriviti alla nostra newsletter